Benvenuti nell' era della dittatura mediatica
13-10-2020
Nell' era del digitale come quella che stiamo vivendo oggi, i social network, cosi' come tante altre piattaforme di ogni genere, rappresentano per molti, uno strumento di comunicazione. Molte persone pero', vedono solo la facciata dei social network, senza andare a fondo ed esaminare cio' che invece purtroppo, avviene dietro. I social network sono strumenti gestiti da aziende, per lo piu' multinazionali, dove anche i politici compresi, fanno la loro campagna elettorale, cercando di prendere quanti piu' elettori possibili. Partendo quindi dal fatto che si tratta di multinazionali, occorre ben tenere a mente, che i social network fanno business, e quando le piattaforme sono gratuite, cio' che vendono sei proprio tu, con tutti i dati personali che gli fornisci. Questo modo di operare pertanto, è il principio importante dei social network, perchè avendo un modello di business incentrato sugli utenti che forniscono dati (oltre che le adv a pagamento o altre tipologie), non potrebbero mai permettersi di scontrarsi contro il governo. Il complotto è quindi ben gestito, perchè la politica investe molto su queste piattaforme per la campagna elettorale, pertanto, cio' che dice il governo è legge per i social network, che non potrebbero mai permettersi di perdere un buon cliente. Se viene pertanto approvato un qual si voglia pensiero, con delle precise linee guida, come quelle attuali per il Covid, chiunque provi a dire anche solamente qualcosa di contrario, viene bannato e censurato dai social network. Le piattaforme nate con lo scopo di essere democrazia allo stato puro, sono piattaforme che chiudono la bocca a chiunque si ribelli al sistema. Ad imparailpc è successo su Instagram, (puoi leggere l' articolo cliccando qui). Uno dei motivi principali, oltre il fattore economico, è quello del controllo del pensiero delle persone che in pratica funziona cosi': se vengono consentite solo determinate tipologie di notizie, le persone vedranno solo determinati post, che piu' o meno dicono la stessa cosa, o comunque seguono la stessa linea guida, che guardacaso combacia con quella approvata dal governo: pertanto se una notizia viene letta spesso, i social network la continuano a sponsorizzare, i media in tv fanno lo stesso, cosi' come i giornali in carta stampata, alla fine nella persona che legge, verra' messo nella testa esattamente quel concetto, e se questo avviene su tante persone, si riesce cosi' ad avere il controllo della massa. Una societa' che esegue gli ordini, senza fiatare, è molto comoda per tutti i governi, e le piattaforme su internet vanno di pari passo, creando un circolo vizioso che non finisce mai. I social network non sono liberi, neanche lontanamente, e sono gli strumenti piu' dittatoriali di cui possiamo disporre oggi, perchè chi c' è dietro sa perfettamente che le persone, qualunque cosa accada, continueranno ad utilizzarli, e quindi possono gestire i fili come meglio credono. Il caso della virologa cinese su cui proprio imparailpc ha subito la censura su Instagram, come riportato nell' articolo citato poco sopra, è un esempio imponente di come queste piattaforme social, siano strumenti che mettono a tacere chiunque voglia mostrare prove che smascherano il potere. Julian Assange ne è una prova vivente, e se notiamo infatti, nessun media ne parla di questo caso....chissa' perchè vero?! |