Omicidio Khashoggi: l' inchiesta del terrore

 

 

03-2021

 

 

Jamal Khashoggi, scrittore e giornalista, è diventato nel corso del tempo, una delle voci piu' libere dell' Arabia Saudita.

Si è autoesiliato nel Settembre 2017, e di isse che il governo dell'Arabia Saudita lo aveva "bandito da Twitter", ovvero censurato, e in seguito scrisse alcuni articoli critici sul governo saudita, in particolare contro il principe ereditario Mohammad bin Salman.

Mohammad bin Salman, è considerato, secondo un rapporto dell' intelligence americana (CIA), il mandante dell' omicidio del giornalista.

Rapporto Cia sull' omicidio

 

Gia' nel 2017 il principe fu intercettato in una telefonata nella quale parlava di mettere a tacere Jamal Khashoggi utilizzando un proiettile.

Ma tutto è iniziato nell' Autunno del 2018, quando Jamal Khashoggi si trova ad Istanbul, e si reca nel consolato Saudita di Istanbul, dove ha bisogno di alcuni documenti che riguardano il suo divorzio, visto che Khashoggi voleva sposarsi con la nuova compagna.

E' il 28 Settembre 2018, e le telecamere di videosorveglianza riprendono Khashoggi che entra nel consolato.

A questo punto, grazie ad una cimice dei servizi segreti turchi, viene intercettata una comunicazione tra il console Saudita e due ufficiali:

"E' APPENA ARRIVATO.

TORNERA' TRA 5 GIORNI.

LA MISSIONE E' URGENTE".

 

Il 2 Ottobre 2018, alle ore 12:17, Jamal esce di casa con la compagna per recarsi al consolato.

Arriva alle 13:14, e le telecamere di videosorveglianza, riprendono Jamal che entra nell' edificio, ovviamente senza il suo I-phone, visto che è vietato portare telefoni cellulari all' interno della sede diplomatica.

Alle ore 3:44 del mattino, quindi qualche ora prima dell' arrivo di Jamal al consolato, un aereo della Sky Prime Aviation, la compagnia dei principi saudiati, arriva ad Istanbul.

Scendono 8 uomini dei servizi segreti, tra cui la guardia del corpo Maher Mutreb, l' uomo di fiducia proprio del principe, un medico specializzato in autopsia e smembramenti, Salah al-Tubaigy, che porta con se una borsa, con all' interno una sega elettrica per ossa umane, ma anche Mustafa' Almadani, un uomo che è molto simile proprio a Jamal.

Gli uomini non vengono fermati perchè dotati di passaporto diplomatico, quindi impossibili da perquisire per le autorita'.

Gli uomini dei servizi segreti , sono stati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza del consolato, entrare all' interno dell' edificio.

Tra le 13:02 e le 13:12, in una conversazione intercettata, gli uomini che parlano tra loro si dicono:

"SARA' SEMPLICE?" (CAPO SCORTA)

" LO FARO' A PEZZI". (MEDICO)

"ENTRERA' NELLA VALIGIA? E' ALTO 1,80 (MEDICO)

"NO, NON CI ENTRA" (CAPO SCORTA)

"LO METTIAMO IN 2 BUSTE DI PLASTICA" (MEDICO)

"E' GIA' ARRIVATO L' AGNELLO SACRIFICALE?" (CAPO SCORTA)

Alle 13:14 Jamal entra nel consolato e viene ripreso dalla telecamera.

Non uscira' piu' vivo dall' edificio.

Secondo Al Jazeera, a questo punto all' interno dell' edificio, Jamal viene soffocato per 7 minuti e mezzo con un sacchetto di plastica ed alle 13:54, in quelle che sono le registrazioni audio, si sente solo il rumore della sega per ossa.

Intanto all' esterno dell' edificio, la compagna che lo attende, dopo 4 ore, riceve la risposta dai Sauditi, che Jamal è uscito da una porta secondaria, diffondendo anche un video per ingannare la polizia turca, nel quale si vedrebbe Jamal che passeggia.

In un fotogramma del video, si nota sulla sinistra Jamal, e sulla destra quello che secondo i sauditi sarebbe Jamal, ma che è invece il suo sosia, dei servizi segreti Mustafa' Almadani, molto somigliante a Jamal.

 

Il dettaglio che pero' è sfuggito ai sauditi, sono le scarpe, che non combaciano con quelle di Jamal.

Jamal era gia' uscito dal consolato su alcune auto con targa diplomatica, dentro delle buste di plastica, fatto a pezzi.

Il consolato, aveva ordinato ben 31 kg di carne da un ristorante di Istanbul, il che fa pensare che questo grosso ordine di carne, possa essere servito per camuffare l' odore, mentre il corpo veniva bruciato.

Nel rapporto della CIA, il mandante e' proprio il principe ereditario Mohammad bin Salman.